La Svizzera come modello, il Canton Ticino come meta

8 Giugno 2020 - Autore: Gruppo Multi -

“Why Switzerland” è il titolo di un libro pubblicato nel 1976 nel quale l’autore, Jonathan Steinberg, professore a Cambridge, si chiedeva se la Svizzera aveva ancora senso di esistere in un mondo agli albori della globalizzazione.

A distanza di quasi cinquant’anni possiamo affermare con grande orgoglio che la Svizzera ha vinto la sfida della modernizzazione e che merita l’appellativo che le viene spesso assegnato di “Stato virtuoso”. Una nazione che ha saputo interpretare al meglio la sua neutralità, una nazione generosa, aperta alla globalità e al cambiamento.

Una stabilità politica frutto di un concetto di democrazia diretta e rispetto delle minoranze che si traduce in efficienza governativa e vicinanza verso i propri cittadini e verso gli imprenditori, ai quali riconosce il merito di aver contribuito alla costruzione del benessere dell’intera nazione.

Un approccio pragmatico nella gestione delle proprie finanze pubbliche, capace di frenare gli eccessi di indebitamento. Capace al contempo di pianificare grandi opere pubbliche con lungimiranza, di cui Alptransit (la più grande galleria ferroviaria al mondo) è l’esempio più significativo. Uno stato snello, poco burocratico, attento alle conseguenze di ogni sua mossa nel quale vige sicurezza, certezza delle leggi, del diritto e del fisco. Regole che possono cambiare ma che spesso passano attraverso votazioni popolari dove il cittadino sovrano decide e, spesso, lo Stato deve adattarsi.

Ingenti anche gli investimenti nel mondo della formazione e dell’innovazione a tutti i livelli.

Dalle scuole elementari passando attraverso la formazione duale (scuola-lavoro) degli apprendisti per arrivare agli atenei tra i migliori al mondo nei vari ranking a livello internazionale (Politecnico di Zurigo e Losanna e HSG San Gallo ne sono un esempio). Uno stato vicino alle peculiarità del suo territorio, l’essenza dello stato federale, con un occhio sempre attento alle zone periferiche mai abbandonate, anzi aiutate quando sono nel bisogno.

Sicurezza sanitaria, con una pianificazione ospedaliera retta dalla collaborazione pubblico- privato che nemmeno il COVID19 ha messo in discussione, anzi. La reazione dei nostri ospedali nel far fronte a una situazione sconosciuta è stata esemplare e soprattutto ha rassicurato tutti i cittadini svizzeri. Una sanità d’eccellenza che è stata indicata come esempio a livello internazionale, frutto di attente politiche sanitarie.

Jonathan Steinberg – Autore di “Why Switzerland”.

Tempestività, velocità d’azione e imponenti aiuti finanziari messi a disposizione dell’economia per salvaguardare PMI e posti di lavoro, quando ce n’è stato bisogno.

Sono state sufficienti poche settimane dall’inizio della pandemia per aiutare finanziariamente le PMI e fare in modo che tutti i lavoratori svizzeri potessero ricevere a fine mese il loro salario. La sicurezza di uno Stato efficace al quale in un solo giorno puoi chiedere e ricevere finanziamenti, il tutto contenuto in una sola pagina (condizioni incluse): aspetto che ha stupito il mondo intero!

Ecco perché oggi la Svizzera diventa una patria strategica, con una reputazione di eccellenza in tutte le sue sfaccettature, un marchio “Svizzera” che risponde alle esigenze di una società moderna, che pianifica il proprio futuro con grande visione, capace di coltivare giorno dopo giorno un bene primario sempre più ricercato: la qualità della vita nella sicurezza.

Da qui la nostra visione di una Svizzera come modello e di un Ticino come meta, capace di attrarre famiglie e imprenditori con spirito di accoglienza in un contesto territoriale incantevole. Un Ticino sicuro in un mondo con molte incertezze.

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